DOTT.SSA ELMA SUKAJ – PSICOLOGA, PSICOTERAPEUTA E MEDIATRICE FAMILIARE

Mediazione familiare

mediazione

“Datemi genitori migliori e vi darò un mondo migliore.”

Aldous Huxley

Cos’è la mediazione familiare e a cosa serve?

La mediazione familiare è un intervento professionale rivolto alle coppie con figli.  L’obiettivo è quello di assisterle nel processo della riorganizzazione dell’assetto familiare in vista o in seguito alla separazione e/o al divorzio. Tale intervento diventa luogo di incontro imparziale in cui i genitori possono parlare dei bisogni dei figli e dei propri. Si affrontano le difficoltà e ci si confronta in modo costruttivo con l’aiuto di un terzo “neutrale”, il mediatore appunto. Questo professionista interviene nella garanzia del segreto professionale e in autonomia dall’ambito giudiziario. L’obiettivo principale della mediazione familiare è trovare soluzione condivise e accordi genitoriali. Ciò che guida il mediatore è  quindi il raggiungimento della co-genitorialità in un’ottica di salvaguardia della responsabilità genitoriale individuale nei confronti dei figli. Gli argomenti che vengono affrontati in mediazione familiare possono riguardare sia aspetti puramente relazionali, di gestione dei figli e del tempo che si passa con loro sia questioni economiche. Nel primo caso si lavora sulla comunicazione della decisione di separarsi, sull’affidamento dei figli,  sull’analisi dei bisogni di genitori e figli,  sul calendario delle visite del genitore non affidatario, sull’organizzazione delle vacanze e delle festività, sulla regolazione dei tempi e dei modi di frequentazione tra i figli e i componenti delle famiglie d’origine, sulle scelte educative,  sulla relazione con eventuali nuovi compagni dei genitori, ecc. Le questione economiche riguardano l’assegnazione della casa coniugale, la determinazione dell’assegno di mantenimento, la divisione dei beni comuni, ecc.

Quanto dura un intervento di mediazione familiare?

Il percorso di mediazione familiare è un intervento limitato nel tempo (10-12 sedute).  Prevede poi la possibilità con 1 o 2 sedute di controllo a distanza di circa 6 mesi dalla conclusione dello stesso, di rivedere gli accordi raggiunti qualora ciò si rendesse necessario alla luce di nuovi cambiamenti e nuove esigenze di entrambi i genitori e loro figli.

Perché fare un percorso di mediazione familiare anche quando si è seguiti da avvocati?

Questo intervento è spesso visto erroneamente come superfluo o in concorrenza con l’attività degli avvocati. Esso invece integra l’attività dei legali facendosi carico anche degli aspetti emotivi e relazionali e sostenendo una comunicazione funzionale al benessere di tutte le persone coinvolte.